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mercoledì 25 luglio 2012

LA GRANDA... ALLA FESTA DEGLI SPAVENTAPASSERI


Anche quest'anno la trasferta piemontese del camper club La Granda ci porta a raccogliere un curioso invito da parte degli amici della sezione di Saluzzo in provincia di Cuneo.
La destinazione è Castellar che, insieme a Pagno e Brondello, si trova nella cosiddetta Valle Bronda. Questa stretta valle che si snoda a ovest di Saluzzo, è forse poco conosciuta, ma è sicuramente ricca di storia, tradizioni antiche e sopratutto votata all'agricoltura. Qui si coltivano prodotti genuini come le mele, il ramassin (una piccola susina color blu-violetta), e una vigna particolare utilizzata per la produzione del vino “Pelaverga”, un vino che troviamo solo qui.
Queste aree collinari o di pianura ai piedi del Monviso ci portano anche quest'anno a scoprire una parte della nostra Italia nord occidentale, e le vecchie tradizioni paesane sono un buon pretesto per imparare qualcosa della storia di questa zona. (per album di foto: http://bit.ly/MYQk06)

Castellar e la Festa degli Spaventapasseri

La Festa degli Spaventapasseri accoglie ogni anno, e questo è il diciottesimo, turisti e curiosi che arrivano fino a Castellar per passeggiare tra vie e piazze del centro addobbate da pupazzi. 
E' un paese in festa, dove ogni cittadino collabora a modo suo e con i materiali che ha a disposizione, a costruire lo spaventapasseri che più lo rappresenta, e anche noi camperisti abbiamo il nostro “ciciu”.
Non è solo il centro di Castellar e la festa degli spaventapasseri ad essere il motivo di questa visita, ma anche il bellissimo Castello di Castellar che domina il paese dall'alto della collina. Il castello era originariamente proprietà dei Marchesi di Saluzzo, ma poi è stato acquistato da una famiglia locale che si è occupata della restaurazione. L'attuale proprietario, che tuttora vive nel castello, ci ha accolto con grande simpatia e ci ha raccontato numerosi aneddoti della vita dei castellani, storie tratte dal diario il “Carneto”, compilato da Giovanni Andrea, un antico abitante del castello. Interessante è stata la visita al piano superiore dove riempie le sale una minuziosa raccolta di uniformi, armi, documenti e cimeli che riguardano il periodo che va dal Risorgimento all'Unità d'Italia.
 
Pagno e i tesori della valle dei Saluzzo

Castello di Castellar
Tra i frutteti e lungo i percorsi agresti che punteggiano l’intera zona intorno a Castellar scopriamo piccole chiese, cappelle e abbazie che fanno parte di un itinerario segnato fin dai tempi dei Marchesi.
A Pagno veniamo accompagnati dai nostri cari amici in quella che è l'antica Abbazia dei Santi Pietro e Colombano. Risalente fin dall'ottavo secolo dopo Cristo, fu distrutta più volte per poi essere in parte ristrutturata anche recentemente. Conserva affreschi importanti, come quello che rappresenta l'Arcangelo S. Michele, scelto come “immaginetta” per identificare un progetto chiamato “Mistà, Arte e Fede nelle valli dei Marchesi di Saluzzo”, per cui il contributo dell’Europa è stato fondamentale nella ristrutturazione di importantissimi siti storici della zona. 
Sempre seguendo il percorso, inforchiamo le biciclette per andare alla ricerca, tra campi coltivati, della piccola cappella di “San Ponzio” che, localizzata proprio a Castellar è un gioiello ben nascosto ma sapientemente restaurato.

Saluzzo e il suo marchesato

Saluzzo
Per la sosta in questi tre giorni, veniamo accolti nella bella Area Attrezzata di Castellar da poco realizzata, e inaugurata in occasione del raduno. 
E' un ottimo approdo per visitare la zona e, avendo le biciclette, è possible raggiungere il centro storico di Saluzzo percorrendo un piacevole sentiero che attraversa frutteti e numerosi torrenti.
Saluzzo, ben racchiusa all'interno di mura medioevali, conserva in modo esemplare monumenti e palazzi risalenti fin dall'epoca del Marchesato. I vicoli ancora lastricati ci conducono fino al punto più alto del paese, dove domina la Castiglia, antica residenza signorile e poi carcere, mentre tutt'intorno, i numerosi palazzi ci ricordano che Saluzzo era una capitale del rinascimento italiano.

Dopo questi piacevoli tre giorni in compagnia di amici, e accompagnati da grande storia e cultura torniamo a casa con la certezza che anche l’anno prossimo avremo il piacere di tornare qui, a scoprire ancora qualche angolo della splendida, e purtroppo poco conosciuta, Italia nord occidentale.

Anna

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